Centro Culturale Svizzero | East of a New Eden


Su finanziamento della Blue Earth Alliance, due fotografi svizzeri Yann Mingard e Alban Kakulya hanno ritratto la linea di confine della nuova Europa. Le immagini, fotografie di steppe, mare, campagne, laghi, periferie inabitate, impongono una riflessione non solo sul sentimento di appartenenza alla nuova realtà politica, ma portano a ragionare sul concetto più esteso di confine, di vuoto, di spazio, di storia e di alterità, diversità. Le loro immagini sono state esposte in prima assoluta in Italia, in una doppia mostra a Milano e a Torino a cura di Susanna Legrenzi e Maria Cristina Didero, con il supporto del CCs – Istituto Culturale Svizzero di Milano. Con perizia cartografica Yann Mingard e Alban Kakulya hanno percorso le frontiere dei nuovi stati entrati a far parte della Ue, fotografando esattamente ciò che si trovava davanti ai loro occhi, vuoi una landa desolata, un lago e una stazione di frontiera. Lontano da ciò che concettualmente ci riporta all’idea di confine, i due giovani fotografi svizzeri, analizzano luoghi, personaggi di frontiera, guardie di confine, clandestini.Dal Mar Baltico al Mar Nero si estende una striscia di terra abitata da più di 60 milioni di persone che rappresentano sette nazioni diverse. Questi stati separano l’Europa Occidentale da ciò che non possiamo chiamare Asia ma osiamo appena chiamare Europa Orientale. Per decenni i Paesi Baltici – Estonia, Lettonia, Lituania – e i “paesi fratelli” – Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania – sono stati per l’URSS una zona cuscinetto.  Il viaggio negli anni successivi è diventato anche un libro edito da Lars Müller Publishers.


Mostra a cura di Maria Cristina Didero e Susanna Legrenzi
CCs – Istituto Culturale Svizzero di Milano

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2009

CLIENTE

Yann Mingard e Alban Kakulya